di Arianna Ioli, 3 Ottobre 2018
A: E’ passato un po’ di tempo da quando ci siamo conosciuti a Bruxelles! Sono cambiate un po’ di cose. Partiamo dai fatti fondamentali: complimenti per il vostro progetto! Siamo sempre davvero contenti quando ci arrivano così belle notizie dagli ex alunni del Master, figuriamoci se da quelli con cui siamo ancora in contatto. Ci racconti di che cosa si tratta?
L: “INTEGRATION FOR COOPERATION” è un progetto di scambio che mira ad accrescere tra i giovani la consapevolezza di essere cittadini europei attraverso un meeting di scambio giovanile. Il Focus è l’educazione non formale come stimolo alla creazione di reti e alla realizzazione di gemellaggi.
L’idea nasce da una rete pregressa di contatti tra giovani e associazioni attivi sul territorio che, avendo sviluppato competenze in ambito sociale ed internazionale, hanno deciso di presentare una proposta progettuale.
Qual è stata due anni fa la spinta a iscriverti al Master, perché guardavi all’Europa come ad un’opportunità che avrebbe potuto fare al caso tuo?
Da anni sono attivo in progetti di utilità sociale e culturale nel territorio dove sono nato e cresciuto, in Provincia di Napoli ed ho tristemente realizzato che reperire risorse finanziarie ed umane per far nascere e crescere questi tipi di progetti è molto difficile. Personalmente mi sento di dire che sono un giovane Napoletano, Italiano ed Europeo e che per questo motivo ho sempre guardato all’Europa come ad un’opportunità e non come a una minaccia. Proprio in questa prospettiva ho sentito ad un certo punto l’esigenza di approfondire le opportunità che l’Europa offriva ed offre. Infatti, per me il Master è stato il cosiddetto “entry level” ovvero mi ha dato la possibilità di scoprire quali sono le logiche e le competenze chiavi che servono per trasformare “un’idea e basta” in un’idea progettuale che stia in piedi.
A: Secondo te, cosa possono fare – se possono fare qualcosa- le Istituzioni Europee per chi lavora nel campo della cultura, del sociale, dell’innovazione. Ci sono risorse?
L: Le Istituzioni Europee hanno una grande responsabilità nei confronti di tutti coloro che lavorano nel campo della cultura, del sociale, e dell’innovazione perchè proprio questi tre settori determinano l’avanzamento o l’arretramento di una nazione. Purtroppo, spesso, si ha una sensazione di lontananza da queste istituzioni quasi di abbandono, quindi personalmente penso che in primis questa distanza debba essere accorciata aumentando la sensibilizzazione del senso di appartenenza all’Europa e successivamente avendo una copertura su tutto il territorio nazionale di agenzie che informano, promuovono e spronano a presentare progetti validi affinché ogni singolo euro destinato all’Italia venga speso.*
A: Che cosa ci vuole per scrivere un progetto vincente? Il Master ti ha aiutato?
L: Pur essendo agli inizi di questo lavoro non sono ancora riuscito ad individuare una formula davvero vincente ma fin da subito ho notato due elementi fondamentali:
- avere un’idea chiara così da evitare fraintendimenti tra i partner e poterla sviluppare senza intoppi.
- Scegliere i Patner giusti ovvero costruire il team che scriverà e gestirà il progetto in modo da avere a che fare con persone – associazioni, enti, istituzioni…- motivate e affidabili che svolgano con professionalità il proprio lavoro.
Il Master Europrogettazione che ho frequentato a Bruxelles, mi ha aiutato a capire l’approccio che si deve avere nei confronti di un bando. infatti credo che oltre a fornire un approccio ai bandi europei sia molto efficace per chi si approccia ai bandi strutturali- regionali. Ad oggi non ho ancora presentato una proposta progettuale alla Commissione Europea ma grazie agli insegnamenti del master ho avuto la possibilità di presentare una proposta progettuale alla Regione Campania la quale ha finanziato il progetto.
A: Cosa consiglieresti a chi inizia?
L: Sicuramente consiglio una buona formazione, irrobustire la rete di contatti e soprattutto NON ARRENDERSI MAI.
*Ndr: Mancano due anni al termine dei correnti sette anni di programmazione: sono tantissimi i fondi che non sono stati ancora spesi e la previsione è che non verranno spesi tutti!