di Arianna Ioli


 

A: E’ un piacere ritrovarti! Ti abbiamo seguito su Facebook, ne hai fatta parecchia di strada da quando ti abbiamo conosciuta al Master Social di Milano! Iniziamo dalle domande fondamentali: ti piace il tuo lavoro? Il tuo percorso riguarda un settore molto particolare del digital, che cosa fai esattamente?

S: Il mondo digital è sicuramente il mio mondo. Ho trovato nei social network il mio habitat naturale per esprimermi sia da un punto di vista personale che professionale. Dopo una tesi di laurea sulle competenze digitali, con focus sulla propria auto-promozione online, che ho chiamato Digital Smartness, e una serie di progetti e attività come Social Media Manager; Mentor e formatrice di Personal Branding e Social Network, ho fondato una mia agenzia di comunicazione con due colleghi di studi: Psicologi Digitali. Amo il mio lavoro, perché ogni giorno è sempre nuovo, ogni giorno mi spinge a dovermi costantemente aggiornare e formare e mi pone sempre di fronte a nuove sfide che mi mettono alla prova. Non è facile far riconoscere il valore delle attività di comunicazione online in un mondo in cui chi detiene il potere decisionale e monetario appartiene ad una generazione cresciuta lontano dal digitale, ma step by step ce la stiamo facendo.

A: Investire sulla formazione in questo ambito non è così scontato, molti pensano di saperne abbastanza! Perché avevi deciso di dedicare cinque giorni – lunghissimi per il tuo modo di vivere, o no? – della tua vita al Master Social di Europa Innovation Business School?

S: Anche io, come molti altri, sono arrivata al Master dopo averci “provato da sola”. Avevo già lavorato con i Social Network, studiavo la magistrale di Psicologia del Marketing e della Comunicazione e quindi sapevo cosa e come dover comunicare online di un certo brand, ma mi mancava qualcosa: la parte di riconoscimento di queste competenze, che alla fine molti millantano di avere in modo naturale. Ho deciso così di iscrivermi al Master, mentre ero in piena sessione invernale di esami universitari. Ho capito che niente è improvvisazione e istinto, ma tutto è analisi, strategia e implementazione. La parte su cui il Master mi ha aiutato di più è lo sviluppo di un certo mindset, che implica analizzare e poi agire, e secondariamente, ma non per importanza, mi ha fornito tanti tool tecnici di cui prima ignoravo l’esistenza. In poche parole, quello che mi ha aiutato a fare questo Master è stato rendere strutturata e professionale la conoscenza e competenza della comunicazione strategica sui social network.

A: C’è stato un insegnante che ti ha folgorato più degli altri?

S: Sicuramente Andrea Boscaro. Durante il Master ha parlato di uno dei miei temi preferiti, quello dello Storytelling e ce ne ha parlato facendo Storytelling. Era un tema su cui pensavo già di sapere abbastanza e per questo forse mi ha sorpreso particolarmente la sua presentazione. Ho avuto modo di avere accesso non solo a nuove conoscenze e idee, ma soprattutto a interessanti spunti di riflessione e ispirazioni per future presentazioni.

A: Si sente tanto parlare di Digital Transformation in Italia e di aziende che investono in questo settore, quale è stata ed è la tua esperienza? E’ un mondo aperto ai giovani? A quali condizioni?

S: Da giovane neolaureata sono riuscita a ritagliarmi il mio piccolo spazio in questo mondo, perciò quello che mi sento di dire è sì, assolutamente! Previe alcune condizioni: fare network fin dagli anni universitari e crederci tantissimo. Se si vuole lavorare come dipendente in questo ambito la strada per un lavoro stabile è molto lunga, fatta di stage su stage, ma se si cominciano a fare già durante gli anni di studio, poi una volta laureati si è già dei professionisti completi. Il network poi è fondamentale, non so a quante conferenze, workshop e networking aperitivi io abbia partecipato durante gli anni della laurea magistrale, ma ognuno di questi, anche quello che poteva sembrare apparentemente meno strategico per i miei obiettivi professionali, mi ha portata sempre a qualcosa. Il passaparola in questo mondo è qualcosa di potentissimo ed essenziale direi.

A: Qualche consiglio per chi inizia e non sa bene da che parte girarsi?

S: “Invitate il sì nella vostra vita e la vita, a sua volta, vi risponderà sì”. Questa è un po’ la frase che mi ha guidata negli ultimi anni di vita. Ho sempre detto di sì, ad ogni proposta, ogni progetto, ogni lavoretto, ogni richiesta di aiuto, ogni opportunità, ogni occasione di crescita, ogni apparentemente perdita di tempo. Sono fermamente convinta che facendo e mettendosi alla prova, anche in contesti completamente differenti tra di loro, porti sempre, alla fine, nel lungo periodo, a qualcosa di buono, a quel valore aggiunto che si stava cercando da tempo. Perciò, anche se nel breve periodo una certa attività possa sembrare tempo sprecato e tolto all’attività primaria di studio, nel lungo periodo porterà a qualcosa. L’effetto serendipity, ossia della scoperta di qualcosa di fantastico mentre si stava facendo o cercando altro, è un qualcosa su cui ho sempre creduto e l’ho sempre perseguito invitando il sì nella mia vita. Questo è dunque il consiglio che mi sento di dare: buttatevi, fate, non abbiate paura di togliere tempo allo studio, perché tutte queste attività “extra” saranno poi quelle che vi faranno fare il salto di qualità una volta laureati/diplomati.

A: Un progetto di innovazione digitale che ti è particolarmente piaciuto a cui hai partecipato in prima persona o a cui ti sarebbe piaciuto partecipare?

S: Non posso non parlare della web agency di cui sono socia fondatrice. Ci chiamiamo Psicologi Digitali, siamo tre psicologi con una grande passione: il mondo digitale e in particolare quello dei social network. Abbiamo così avuto l’idea di unire queste due nostre anime facendo attività di Digital e Social Media Marketing, ma con un approccio psicologico. Cosa significa questo per noi? Significa avere uno sguardo diverso sulle cose, significa cercare di portare i concetti psicologici del mondo accademico all’interno del mondo delle aziende e in particolare nel loro reparto di Marketing e Comunicazione. Crediamo che l’innovazione nasca dalle intersezioni tra discipline apparentemente diverse. Lo abbiamo pensato, lo abbiamo fatto, ne abbiamo parlato e adesso ne stiamo cominciando a raccogliere i frutti.

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